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Giochi, 10,3 miliardi per l’Erario nel 2022: +22% rispetto al 2021

Le stime per il settore sono del 9% inferiori rispetto al 2020. La risalita spinta dalle scommesse online

1' di lettura

Il mercato del gioco legale torna a far sorridere l’Erario. Dopo il blackout del 2020 e la lenta risalita del 2021, quest'anno, secondo i dati dell'industria elaborati dall’agenzia specializzata Agipronews, lo Stato riscuoterà circa 10,3 miliardi dal settore, un dato inferiore (-9%) rispetto a quello del 2019 (11,3 miliardi) ma nettamente superiore al 2021 (+22%), anno in cui l'onda lunga del Covid aveva fatto ancora sentire i suoi effetti su sale giochi e agenzie di scommesse, chiuse per circa 6 mesi.

Spesa a 19 miliardi

Anche la spesa, cioè gli incassi depurati delle vincite, tende a stabilizzarsi: secondo le stime nel 2022 i giocatori hanno speso oltre 19,6 miliardi (+28% rispetto ai 15,4 miliardi dello scorso anno).

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La spinta dell’online

Rispetto all’ultimo anno pre-Covid è cambiata nettamente la distribuzione della spesa: il network dei punti vendita “retail” registra un calo complessivo dell'8,7% (da 17,4 a 15,9 miliardi), dovuto soprattutto alla flessione degli apparecchi da intrattenimento slot e videolottery.

La ripresa del settore è trainata soprattutto dall'online: la spesa raddoppia nel giro di tre anni da 1,8 a 3,7 miliardi, trainata da poker e casinò e dalle scommesse, che registrano un aumento dell'89% a 1,4 miliardi (da 783 milioni).

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