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Violenza e molestie sul lavoro: Una prima indagine globale

Più di una persona su cinque nel mondo ha subito violenza e molestie sul lavoro

La prima indagine globale sulla violenza e molestie sul lavoro mira a migliorare la conoscenza e la consapevolezza riguardo un problema complesso e collegato a fattori economici, sociali e culturali.

5 dicembre 2022

© Andrey Popov
GINEVRA (notizie OIL) — La prima analisi globale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), della Fondazione Lloyd’s Register e di Gallup rivela che più di una persona su cinque (quasi il 23 per cento) ha subito violenza e molestie di natura psicologica o sessuale nell’ambito di lavoro.

Il rapporto Experiences of Violence and Harassment at Work: A global first survey (“Esperienze di violenza e molestie sul lavoro: Una prima indagine globale”)* rivela le dimensioni e le diverse manifestazioni del problema. Il rapporto analizza i fattori che possono impedire alle persone di parlare della loro esperienza per mancanza di fiducia nelle istituzioni o per la considerazione di “normalità” di tali comportamenti inaccettabili.
È difficile quantificare la violenza e le molestie sul lavoro. Il rapporto segnala che, su scala mondiale, solo la metà delle vittime nel mondo ha rivelato a qualcun altro di aver subito violenza e molestie, e spesso solo dopo aver subito più di una forma di violenza e di molestie. I motivi più comuni per non parlarne con nessuno sono stati la considerazione che fosse una “perdita di tempo” e la “paura per la propria reputazione”. Le donne sono più aperte a condividere la propria esperienza rispetto agli uomini (60,7 per cento rispetto al 50,1 per cento).

A livello globale, il 17,9 per cento delle lavoratrici e dei lavoratori ha dichiarato di aver subito violenza e molestie di natura psicologica durante la propria vita lavorativa, e l’8,5 per cento — più uomini che donne — ha subito violenza e molestie fisiche. Tra gli intervistati, il 6,3 per cento ha riferito di aver subito violenze e molestie sessuali, con le donne particolarmente esposte.

Tra i gruppi con maggiori probabilità di essere vittima da diversi tipi di violenza e molestie si includono i giovani, i lavoratori migranti e le lavoratrici e lavoratori dipendenti. Rispetto alle loro controparti maschili, le giovani donne sono doppiamente esposte a violenza e molestie sessuali. Le donne migranti hanno riportato un’incidenza di violenza e molestie sessuali quasi doppia rispetto alle donne non migranti.

Più di tre vittime su cinque hanno affermato di aver subito più volte violenza e molestie sul lavoro e, per la maggior parte, l’episodio più recente è avvenuto negli ultimi cinque anni.

“È doloroso apprendere che le persone   subiscono violenza e molestie non solo una ma più volte nella loro vita lavorativa”, ha affermato Manuela Tomei, Assistente del Direttore Generale dell’OIL per la Governance, i Diritti e il Dialogo. “Nel mondo, la violenza e le molestie psicologiche sono le più diffuse e le donne sono particolarmente esposte a violenza e molestie sessuali. Il rapporto ci parla dell’enormità del compito che ci attende per porre fine alla violenza e alle molestie nel mondo del lavoro. Spero in un’accelerazione della ratifica e di attuazione della Convenzione OIL n. 190”.

La Convenzione dell’OIL n. 190 e la Raccomandazione n. 206 sulla violenza e le molestie del 2019 sono le prime norme internazionali del lavoro che forniscono un quadro comune per prevenire, porre rimedio ed eliminare la violenza e le molestie nel mondo del lavoro, comprese quelle basate sul genere. La Convenzione include lo specifico riconoscimento, per la prima volta nel diritto internazionale, del diritto di tutte e di tutti a un mondo del lavoro libero da violenze e molestie, e stabilisce l’obbligo di rispettare, promuovere e realizzare questo diritto.

“La raccolta di dati attendibili su questo tema delicato è piuttosto impegnativa ma essenziale. Per la prima volta, questo rapporto mette in luce questo problema pervasivo che affligge più di un/a lavoratore/trice su cinque nel mondo”, ha affermato Andrew Rzepa di Gallup. “Per troppo tempo le imprese e le organizzazioni non sono state consapevoli o non hanno voluto affrontare la violenza e le molestie sul lavoro. Questo set di dati fornisce una base che tutti noi possiamo utilizzare per monitorare il progresso più che necessario su questo problema fondamentale per la sicurezza”.

“Per affrontare le sfide della sicurezza globale così difficili e radicate come la violenza e le molestie sul lavoro, è fondamentale disporre di dati attendibili che aiutino a comprendere l’entità del problema e identificare le persone più a rischio, soprattutto in contesti nei quali vi è scarsità di datti affidabili”, ha affermato Sarah Cumbers, Direttrice di Evidence and Insight presso la Fondazione Lloyd’s Register. “Come parte del nostro World Risk Poll, siamo molto soddisfatti del lavoro con Gallup e l’OIL che apporta un contributo essenziale per colmare la mancanza di dati. Mettiamo questo contributo a disposizione dei paesi affinché abbiano una base di riferimento per il miglioramento della situazione attraverso la ratifica e l’esecuzione della Convenzione n. 190”.

Il rapporto fornisce una serie di raccomandazioni che includono:

La necessità di raccogliere dei dati attendibili con regolarità in materia di violenza e molestie sul lavoro a livello nazionale, regionale e globale al fine di supportare la legislazione di prevenzione e rimedio, come pure le politiche, le strategie, i programmi, la ricerca e le azioni di sensibilizzazione.

Ampliare e aggiornare i meccanismi di prevenzione e gestione della violenza e molestie nel mondo del lavoro, anche attraverso i sistemi di ispezione del lavoro e le politiche e programmi di salute e sicurezza sul lavoro.

Espandere la consapevolezza sulla violenza e le molestie sul lavoro, includendovi le sue diverse manifestazioni, al fine di modificare la percezione, la stigmatizzazione, le attitudini e i comportamenti che possono perpetuare la violenza e le molestie, in particolare quelle fondate sulla discriminazione.

Rafforzare la capacità delle istituzioni a qualsiasi livello per la messa in campo di misure efficaci di prevenzione, rimedio e supporto al fine di rafforzare la fiducia delle persone nella giustizia e di garantire assistenza alle vittime.

* Lo studio è basato su interviste condotte nel 2021 che hanno coinvolto quasi 75.000 lavoratrici e lavoratori (età 15+) di 121 paesi e territori nell’ambito dell’indagine “World Risk Pol” della Fondazione Lloyd’s Register.

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