Spazi per formazione e imprese L'amideria non sarà solo museo

Francesca Artico / Ruda L'ex Amideria di Ruda quale luogo di competenze e di ricerca in cui le start up potranno interfacciarsi per dare vita a progetti di grande valenza e dinamicità per le imprese. L'ipotesi tutta da concretizzare, dunque, è che l'edificio possa diventare un contenitore per imprese e formazione, tecnologicamente avanzato, anche grazie all'intelligenza artificiale e alla realtà virtuale, con laboratori e aule, luogo dunque per ragazzi ma anche posti di lavoro. Questa è la sfida lanciata nel convegno tenutosi ieri a Scodovacca dal titolo "La nuova Amideria Chiozza: dal passato al futuro", in cui ci sono stati molti interventi sulle prospettive della struttura dei lavori del primo lotto per la creazione di un'area museale unica nel suo genere, quale attrattività turistica in un bacino territoriale in cui insistono i siti Unesco di Palmanova e Aquileia. È emersa inoltre l'importanza di essere in rete per confrontarsi sia per quanto riguarda la ricerca e la formazione, ma anche per l'aspetto culturale legato all'area museale. Come ha ribadito il sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi, «parlare dell'Amideria significa parlare di intercompetenze e interconnettività: cioè di esperienze diverse che dovranno confrontarsi e connettersi per fare sintesi e avviare le varie start up. L'Amideria apre una nuova frontiera che riguarda le grandi tematiche, quali l'acqua, l'agricoltura, l'innovazione e la sostenibilità: sarà questa la vera sfida». Alla tavola rotonda si è discusso di suggestioni (come le ha definite Edino Valcovich, anima del convegno) per il futuro, di idee per la gestione e l'utilizzo non soltanto museale dell'ex Amideria Chiozza. Moderato dalla giornalista del Messaggero Veneto, Anna Buttazzoni, l'approfondimento è ruotato attorno a governance e rete, perché per la gestione del complesso («che ha una vastità inquietante», ha detto la soprintendente regionale alle Belle arti, Simonetta Bonomi), è necessario partire dall'alto, da chi e come farà funzionare l'ex Amideria. L'amministratore unico di Bic Incubatori Fvg, Diego Bravar, ha parlato dell'esperienza di sostenere imprese a partire dalla start up, per farle diventare grandi. Oggi Bic conta 288 aziende. Di formazione, della necessità di rispondere alle nuove esigenze delle imprese, ha invece parlato Paola Stuparich, direttrice generale dell'Enaip Fvg, mentre Massimo Battiston, direttore generale del Cafc, ha puntato l'attenzione ancora sulla governance e sulla necessità di attrarre nuovi talenti, di essere accattivanti per i giovani. Francesco Marangon, professore di Scienze economiche e statistiche all'università di Udine, ha suggerito la bioeconomia affinché l'ex Amideria possa diventare centro per la produzione industriale, energetica e alimentare. Marco Ferrone, board of directors di Marcegaglia Palini e Bertoli, infine, ha suggerito uno sviluppo industriale che punti sull'innovazione. --© RIPRODUZIONE RISERVATA