Senza Titolo

Francesca Artico / RUDAAssegnati dal ministero della Cultura altri 4,5 milioni per il completamento dell'ex amideria Chiozza in località La Fredda a Ruda. In totale dunque i fondi arrivano a 12 milioni per salvare la parte museale, ma anche rilanciare il complesso e metterlo a disposizione di attività del terziario avanzato. Il sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi, è sicuro: «L'ex amideria darà ampie opportunità di sviluppo alla regione». All'ex amideria sono cominciati i lavori di messa in sicurezza dell'edificio e di bonifica dall'amianto, mentre entro l'anno partirà la gara d'appalto del maxi progetto.Per riqualificare il sito di proprietà dal 1991 dell'amministrazione comunale, nel 2021 l'ente affida la realizzazione del progetto all'Ati compostra da Politecnica di Milano, Cooprogetti di Pordenone, Studio associato di architettura Pessina-Lanza e Monica Endirizzi di Casale sul Sile, specializzata in restauro conservativo. Il progetto prevede una zona museale dedicata alla valorizzazione e alla storia dell'ex complesso industriale, dove esaltare, attraverso un percorso emozionale, il valore delle macchine e del processo produttivo dell'amido. Una seconda area si specializzerà sul terziario avanzato e sulla divulgazione delle ricerche sull'acqua, infine un'area servizi fungerà da cerniera spaziale, attraverso un grande portale. «Sulla base delle nuove proposte avanzate il ministero della Cultura ha continuato a sostenere i progetti presentati dal Comune di Ruda - argomenta il sindaco - con un nuovo finanziamento al segretariato della Soprintendenza del valore di 4,5 milioni, utili al recupero del patrimonio di archeologia industriale presente all'ex Amideria Chiozza di Perteole e alla sistemazione di Villa Antonini Belgrado. La recente visita del ministro Dario Franceschini è stata un attestato al lavoro e ai programmi svolti dal Comune e testimonia che gli sforzi fatti sono davvero importanti. Ringrazio Franceschini e i nostri rappresentanti istituzionali a Roma, che hanno saputo darci una mano, in particolare Debora Serracchiani. L'ulteriore finanziamento - conclude Lenarduzzi - colloca ancora una volta Ruda al centro dell'interesse strategico nazionale e dà possibilità di recupero a un'area di grande importanza per l'archeologia industriale e per la memoria collettiva».L'ex amideria fu fondata da Luigi Chiozza nel 1865 e nel 1928 venne rilevata dall'imprenditore triestino Dario Doria. Nel 1941 la fabbrica venne dichiarata di interesse nazionale in periodo bellico e nel 1976 Doria, dopo quasi mezzo secolo di attività, cedette l'amideria, ponendo di fatto fine al'attività dell'opificio. --© RIPRODUZIONE RISERVATA