Il sindaco sui rincari: «Senza aiuti immediati piccole realtà a rischio»

TERZO DI AQUILEIACresce la preoccupazione dei sindaci della Bassa friulana per il futuro delle piccole attività nei loro paesi, molte delle quali potrebbero chiudere nel giro di qualche mese a causa del caro energia, per questo chiedono che le istituzioni intervengano subito.Giosualdo Quaini, sindaco di Terzo di Aquileia, prende carta a penna e scrive ai colleghi sindaci (Villesse, Romans d'Isonzo, Ruda, Campolongo Tapogliano, Fiumicello Villa Vicentina, San Vito al Torre, Palmanova), e all'Anci dei piccoli Comuni, per manifestare tutta la sua preoccupazione e invitandoli a fare massa critica per sostenere le piccole realtà economiche, ricordando il ruolo sociale e di servizio che rivestono. «Il vertiginoso aumento del costo dell'energia per cittadini, ma soprattutto enti pubblici, negozianti e piccole imprese artigianali, quest'ultime fondamentali per il tessuto economico locale e per la tenuta sociale delle piccole comunità - sostiene Quaini -, mette a rischio la loro sopravvivenza. Il rischio chiusura di panetterie, bar, parrucchieri renderà più ardua la tenuta sociale delle piccole comunità e le difficoltà delle piccole imprese artigiane comporterà ulteriori difficoltà economiche agli enti pubblici, innescando una pericolosa instabilità sociale». Quaini auspica che il Governo intervenga al più presto con aiuti mirati, come una bolletta sociale per scongiurare una desertificazione sociale e il proliferare dei populismi. «Sono appena state messe a disposizione risorse dal Governo, ma bisogna che arrivino nell'immediato - conclude il sindaco -, perché rischiamo entro due, tre mesi di veder chiudere le attività. Noi sindaci siamo vicini a queste realtà: il loro pianto è il pianto delle nostre comunità. Aiutiamole». --F.A.