L'arte di Rosetta Ossi Czinner da Villa Antonini a Firenze

Dalle stanze lungamente dimenticate di Villa Antonini Belgrado di Saciletto di Ruda agli spazi lustri della Fornaciai art gallery di Borgo San Jacopo a Firenze. Riparte dalla città dei più grandi artisti della storia dell'arte il progetto di valorizzazione dell'opera e della memoria di Rosetta Ossi Czinner (Vienna 1924 - Saciletto di Ruda 2014), scultrice e grafica di origini ungheresi a lungo residente (fino al 2014) nella villa palladiana oggi abbandonata ubicata nel cuore della Bassa friulana. È nella galleria fiorentina che ha inaugurato giovedì 21 aprile la mostra "Il sogno grafico di Ossi Czinner", una retrospettiva che presenta disegni e incisioni di Ossi Czinner e che è possibile visitare fino alla fine di aprile. L'iniziativa è nata durante gli studi e le ricerche per la realizzazione di un ricco e documentato catalogo dell'opera dell'artista - Fornaciai padre era amico di Ossi e promosse alcuni dei suoi lavori - dal titolo omonimo, curato da Adriana Miceu con la collaborazione di altri autori, testimonianze preziose di coloro che l'hanno conosciuta e apprezzata e un'appendice di Michele Tomaselli, presidente dell'associazione Cervignano nostra a cui si deve, assieme alla Miceu, il merito di aver promosso il sostanziale risveglio di attenzione verso l'artista mitteleuropea. Figlia di un ricco banchiere austriaco e nipote del regista espressionista Paul Czinner, allieva di Marcello Mascherini e moglie del pittore triestino Federico Righi, Ossi Czinner nel 1969 si trasferisce a vivere nello storico manufatto di Saciletto di Ruda e vi fonda il Centro internazionale di grafica ospitando mostre di Mirò, Chagall, Picasso, De Chirico, Treccani, Mascherini, Morandi, Vedova, Pizzinato. L'associazione Cervignano nostra ha promosso dal 2019 la riscoperta della figura di Ossi Czinner a partire dalla realizzazione di un documentario Ossi Czinner. Artista grafica e scultrice mitteleuropea e, grazie all'interessamento dell'amministrazione di Ruda, nella persona del sindaco Franco Lenarduzzi, ha ottenuto nell'autunno del 2021 un importante finanziamento di tre milioni e trecentotrentatremila euro per la ristrutturazione di Villa Antonini Belgrado, sorta a metà Cinquecento in un caratteristico paesaggio agreste bagnato dalle acque di risorgiva grazie alla famiglia Antonini. Lo storico manufatto versa in gravi condizioni di decadenza strutturale, lo raccontano le immagini dello stesso documentario visibile ancora su Youtube. «Al momento - riferisce Michele Tomaselli - sono partiti i lavori per la messa in sicurezza della villa, con la realizzazione dei ponteggi. Il progetto di ristrutturazione e restauro vero e proprio della villa inizierà nel 2021». Assieme a quei muri scrostati e alle crepe insidiose, ora anche l'opera di questa artista dal carattere importante e dell'opera messa in disparte da un compagno ingombrante (Righi), potrà acquistare nuovamente visibilità. --