Fondi ai Comuni per lo sport L'Anci: piccoli centri esclusi

rudaI finanziamenti ricevuti per l'efficientamento energetico dei Comuni sono da quest'anno assoggettati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), quindi a tutti gli obblighi per la gestione, monitoraggio, controllo e rendicontazione delle misure previsti dal Piano. Obblighi ai quali si aggiunge anche quello di provvedere all'appalto attraverso la Centrale unica di committenza, per i comuni non capoluogo di provincia. Tutti aggravi burocratici secondo Franco Lenarduzzi, coordinatore per l'Anci regionale dei piccoli Comuni e sindaco di Ruda.«Sono veri e propri aggravi di burocrazia e procedure inaccettabili, che rallentano l'utilizzo dei fondi e mettono in difficoltà amministrazioni comunali con personale limitato. Trattare i fondi statali come fossero tutti del Pnrr - argomenta Lenarduzzi -, aumenta i costi di progettazione, appalto, gestione dei lavori, facendoli diventare anche superiori ai lavori che poi si possono realizzare. Prima tutto questo non accadeva». Lenarduzzi evidenzia così il problema che affligge tantissime amministrazioni locali, colpendo soprattutto quelle di limitate dimensioni, con pochi dipendenti e spesso condivisi tra più municipi.Non soltanto. Sul programma "Sport e inclusione sociale" del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stati stanziati 700 milioni di euro e il programma sarà basato su tre canali di intervento. Il primo riguarda la realizzazione di nuovi impianti sportivi, cui sono destinate almeno il 50 per cento delle risorse stanziate dalla Commissione, per un totale quindi di almeno 350 milioni. Il secondo canale di intervento include invece la rigenerazione di impianti esistenti, cui sono assegnati 188 milioni, mentre il terzo attene alla creazione o alla sistemazione di impianti esistenti delle federazioni sportive. I primi due interventi sono destinati ai Comuni capoluoghi di provincia e di Regione, con popolazione residente superiore ai 20 mila abitanti e ai Comuni con una popolazione residente superiore ai 50 mila abitanti. «I piccoli comuni quindi sono esclusi dai benefici del bando "Sport e inclusione sociale". Ma proprio nei centri minori e nelle aree interne del paese - sottolinea il coordinatore dell'Anci - esiste la necessità di sviluppare progetti che possano aggregare la popolazione. Serve pensare quindi a un criterio opposto, assegnando anche ai piccoli comuni la possibilità di crescere e creare infrastrutture, anche a vantaggio dei territori limitrofi e di intere parti del territorio ora dimenticate. Vanno rivisiti, insomma, i criteri di assegnazione delle risorse messe a disposizione dai vari bandi del piano nazionale di ripresa e resilienza», conclude Lenarduzzi. --© RIPRODUZIONE RISERVATA